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Streghe in Sicilia

Inquisizione

Fino alla seconda metà del XII secolo l’eresia non era considerata un problema assillante della pastorale. Per le singole eresie presenti nell’ambiente intellettuale del convento e della scuola bastavano i meccanismi di repressione già esistenti. La concentrazione delle eresie popolari, soprattutto nella Francia meridionale, ed il loro irradiarsi in ampie parti dell’Europa portò, dalla seconda metà del XII secolo, sotto la guida del papa, ad unificare e a rendere più rigorosa la legislazione sugli eretici; venne così creata l’Inquisizione come nuova misura di difesa della Chiesa Cattolica.
Il vescovo, quale giudice della fede, nominava dunque degli inquisitori,che dovevano mettersi sulla traccia delle eresie e portare i seguaci di queste davanti al tribunale vescovile. Sembra tuttavia che non si sia giunti a una caccia sistematica degli eretici da parte degli inquisitori vescovili. Inoltre, soprattutto i vescovi della Francia meridionale facevano fronte ai loro compiti con negligenza. In un primo momento l’inasprimento della legislazione, unito alla nuova procedura, conseguì scarso successo. Proprio per questo motivo Innocenzo III ricorse al mezzo della crociata contro gli eretici.

Dal 1231 il Papa Gregorio IX, visti gli insuccessi della crociata, nominò degli inquisitori dotati di ampi poteri per singole province ecclesiastiche contagiate dall’eresia. Questi agivano per incarico del papa e possedevano funzioni non solo inquisitorie, ma anche giudiziali, risultando così al tempo stesso accusatori e giudici. In forza della competenza giurisdizionale universale del papa, Gregorio IX attribuì agli inquisitori anche il potere di emettere sentenze. Clamorose infrazioni del diritto, trsgressioni di competenze e durissima prassi inquisitoria nelle indagini come nel giudizio sugli eretici condussero fra il 1238 e il 1241 a una diffusa opposizione e a una crisi dell’Inquisizione papale appena creata. Sotto Innocenzo IV si venne ad una riorganizzazione dei tribunali. Le competenze vennero precisate, la procedura regolata fin nei particolari, rimase in vigore la più ampia esenzione dalla giurisdizione episcopale, fu posto l’accento sull’incarico pontificio. Soltanto con la nomina di accusatori e di giudici delegati, quali inquisitori papali, la lotta contro l’eresia divenne efficace. Dopo la riorganizzazione, sotto innocenzo IV, furono posti dei limiti ancheall’arbitrio e alla prassi terrorizzante dei singoli inquisitori. La procedura era formalmente corretta, in rapporto alla prassi giurisdizionale e procedurale, tuttavia il tribunale, che agiva a porte chiuse, era incontrollabile e privava gli accusati di qualsiasi diritto. Di regola all’inquisitore, in quanto giudice, interessava veder confermati nel processo i propi accertamenti: all’imputato la confessione veniva estorta per mezzo di tortura. Per la loro qualità i processi dell’Inquisizione erano per così dire processi-spettacolo, in cui la sentenza era stabilita a priori, perché la procedura era congegnata in modo da condurre regolarmente alla condanna l’accusato. I giudici erano prigionieri del loro procedimento e convinti della regolarità del loro operato e della compiacenza divina per la loro funzione. All’inizio l’Inquisizione era pensata come una misura di emergenza a termine e per determinate zone. Alcuni paesi, come l’Inghilterra, non avevano affatto l’Inquisizione papale. In altri essa rimase invece un fatto transitorio. In Francia, Italia e Spagna, invece già nel XIII secolo ne nacquero istituzioni permanenti per un distretto giurisdizionale circoscritto. Alla guida di questi uffici con sede, personale e archivio propi, i papi nominarono prevalentemente, secondo la prassi di Gregorio IX, religiosi degli ordini mendicanti. Nella fase organizzativa, con papa Gregorio IX,, per questo ruolo vennero dapprima incaricati i domenicani dotati di una preparazione scientificamente approfondita . Oltre a questi naturalmente vi erano anche inquisitori provenienti dai sacerdoti secolari e da altri ordini. Ad esempio, non pochi francescani erano attivi inquisitori. Sia domenicani sia francescani fecero ben presto del loro incarico una finalità dell’ordine e videro nei loro fondatori i primi inquisitori. Eresia significava semplicemente delitto meritevole di punizione e non più bisognoso di predicazione mirante alla conversione.

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